Se anche tu hai progetti che non porti a termine, se anche a te capita di passare molto tempo a guardare la vita degli altri attraverso uno smartphone, un reel dopo l’altro finendo dentro a una spirale di assenza… forse ti interessano queste semplici pratiche di risveglio che ho scoperto per caso per passare dal dire al fare:
1) Indossa scarpe comode. Abbiamo bisogno di camminare per accorgerci di essere vivi. Camminare tanto, sentire il caldo, il freddo, il vento sul viso. Abbiamo bisogno di stancarci e poi di riposare, di far muovere tutto il corpo e incontrare altri sguardi.
Dice James Hillman “Camminare è un linguaggio che acquieta l’anima, che dà ordine e direzione ai bagliori della mente. Camminando siamo nel mondo, ci troviamo in un dato spazio particolare che il nostro camminavi dentro trasforma in un luogo, una dimora, un territorio, un dato posto dove stiamo abitando, con un nome. E la mente si trova ad essere contenuta in esso, nel ritmo del camminare”.
2) Porta l’attenzione agli odori. Dopo un lungo periodo di isolamento, tolta la mascherina davanti a naso e bocca riappropriati dell’olfatto, fiuta una pista, trasformati in un cane. Che gioia per me è stato tornare ad avvertire l’odore delle tele dipinte, dei telai in legno, quello del gesso, l’odore di stanze sconosciute.
3) Cambia strada. Accogli le deviazioni di percorso e se pensi di stare perdendo tempo… perditi anche tu. L’essenza del tempo creativo è nel tempo inutile, nel momento che si apre all’ignoto, in quello che si spoglia di ogni obbiettivo deciso in precedenza e si lascia trasportare dall’aria nuova.


Se ti ho convinto ad uscire di casa, torna a raccontarmi quale esperienza hai fatto, quale odore hai sentito, quali passi ti hanno allontanato da ciò che è ovvio.
A presto,
Gabriella